Giocare è fondamentale e da questa affermazione non possiamo scappare. Per i bambini giocare è importante come lavorare per un adulto.

 

Non bisogna sottovalutare l'importanza del gioco nello sviluppo psicofisico del bambino, anche nei primi mesi, fondamentale per l'Attaccamento (leggi anche L'Importanza di un buon attaccamento), il gioco ha un ruolo di primo piano.

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Il bambino infatti si interfaccia con il mondo, lo conosce, lo esplora e allo stesso tempo riesce a crescere e sperimentare; semplicemente giocando con la collana della mamma o lanciando il ciuccio in aria.

Il genitore in questo, ha un ruolo importantissimo, poichè deve assecondare e seguire le esigenze del proprio bambino, condividere con lui questi momenti.

Con questo non si vuol dire che il genitore debba stare accanto al proprio figlio in ogni momento, ma è giusto che il bambino abbia anche dei momenti in cui giochi da solo, che provi e che sperimenti lui stesso senza l'intervento di nessuno.

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Infatti passeremo dai primi anni di vita, dove il genitore avrà un ruolo predominante nell'organizzazione del gioco e nelle sue proposte, per poi arrivare intorno ai 4 e 5 anni dove sarebbe oppurtono concedere al bambino momenti di gioco autonomo, dove appunto sia lui a organizzare e sperimentare.

Intorno ai 4 anni entra anche un'altra dinamica importante, sempre riguardante il gioco, ma in questo caso in relazione ai coetanei. Adesso il gioco si trasforma in un gioco sociale, i bambini si cercano tra di loro per condividere e giocare insieme. Per arrivare a questo momento però, il bambino ha già passato due fasi importanti: quello del gioco condiviso e del gioco solitario.

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Facciamo un esempio: ci sono due bambini sul tappetto, entrambi giocano con le costruzioni (condivisione del gioco), ma tra di loro non c'è condivisione, ognuno gioca per conto suo.

Il passaggio precedente al gioco condiviso è il gioco solitario, dove il bambino nel primo anno di vita conosce e sperimenta, grazie anche all'interfacciarsi dell'adulto.

Tornando al gioco sociale e quindi alla comparsa del gioco simbolico (far finta di), il genitore cambia ruolo, da parte integrante e fondamentale, passa ad un ruolo di osservatore. Il bambino inizia a proporre situazione della vita quotidiana, far da mangiare, andare a lavorare, tutte azioni che vede quotidianamente fare al genitore.

In questo caso l'adulto è vigile e segue il gioco del proprio bambino, ma non è necessario che intervenga in tutte le situazioni di difficoltà, anzi sarebbe opportuno a volte lasciare che il bambino provi a risolvere queste situazioni da solo; in questo modo si inizia a renderlo più indipendente, facendogli sperimentare una sana frustrazione e diverse possibilità di soluzione ad un problema.

 7667530 figlio di 2 anni plastilina nella camera dei bambini di giocare Archivio Fotografico

GIOCARE E' UNA COSA SERIA

Il genitore deve trovare il giusto equilibrio tra la condivisione di questo momento e il semplice monitoraggio, sarà poi il bambino a chiamarvi e chiedervi di partecipare.

Un altro aspetto importante del gioco è quello di rispecchiare molto spesso stati d'animo e sensazioni del bambino, il gioco diventa lo strumento attraverso cui il piccolo manifesta le sue emozioni positive e anche negative. Questo può essere utile al genitore per comprendere meglio il proprio bambino.

 

BUON GIOCO!!

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